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Daniele Faraotti e il suo dolce omaggio alla zia con il brano “Grazia”

“All’interno delle famiglie, talvolta, vi sono persone che catalizzano la famiglia stessa. Nella mia, questa componente catalizzatrice era m...


“All’interno delle famiglie, talvolta, vi sono persone che catalizzano la famiglia stessa. Nella mia, questa componente catalizzatrice era mia zia Grazia. Qualcosa in lei agiva da collante, rendeva lo stare insieme speciale. Nonostante le batoste subite da numerosi accadimenti tragici che in parte hanno segnato la sua vita, una gioia di vivere inconsapevole e gaia ne ha sempre contraddistinto il percorso. Resta una cronaca di fotografie. Alcune di esse rappresentano alcuni tra i punti più alti della mia esistenza. In ricordo di mia zia Grazia, un omaggio alla mia famiglia e agli anni vissuti insieme che fanno di noi un altro mondo”, così il cantautore Daniele Faraotti introduce l’intervista che segue. Buona lettura
 
Recentemente hai lanciato il tuo ultimo singolo. Puoi condividere con noi il processo creativo dietro alla sua realizzazione?
Le prime 100 canzoni si buttano, poi vengono da sé, parlo per me, all’ottanta per cento già pronte. Melodia, accompagnamento, in parte anche l’arrangiamento, però è capace che passi un anno dalla prima stesura alla versione definitiva. Il testo, il cantato, i dettagli da sistemare, il mix, il master. Anche Grazia ha avuto lo stesso iter.
 
Questo brano sarà incluso in un album futuro?
No. Non escludo una raccolta dei singoli, ma potrebbe succedere quando avrò vinto almeno 4 Grammy (risata).
 
Il lancio del singolo è stato accompagnato da un videoclip? Ci sono degli aneddoti interessanti che puoi raccontare riguardo alla produzione del video?
Questo video è fatto in casa. Ho montato insieme foto che ritraevano mia zia Grazia, nella maggior parte dei casi insieme a componenti della mia famiglia che talvolta è presente al completo. Le foto utilizzate occupano un arco di tempo di circa 14 anni.  Dal 1961 al 1975. Anni d’infanzie, di prima adolescenza, tra Dobbiaco, Tolmezzo, Cervia, Bellaria e Rivazzurra.
 
Finora, quale consideri essere il traguardo più significativo che hai raggiunto nella tua carriera?
La mia carriera è una non carriera. Non so stare nei diktat del music Industry, anzi devo dire che proprio aborro qualsiasi forma di diktat e forse anche di industria, in particolare modo sul versante creativo. Faccio da me, voglio essere libero. Del resto, sono un CINQUE. Ah ah ah, nella numerologia la somma delle cifre che costituisce la tua data di nascita, sintetizzata fino ad ottenere il numero che ti contraddistingue. Si legga in proposito, ecco, quello sono io. Però l’ufficio stampa ci vuole, altrimenti di te proprio non si accorge nessuno, se non quelle 25 persone che mettono il like al tuo post su fb.
 
Hai qualche novità esclusiva o progetto futuro che vorresti anticipare in questa intervista?
Un video a giugno, uno a settembre, poi l’album ad ottobre. Per ora è tutto.