In occasione dell'uscita del nuovo romanzo "Un senso di te", abbiamo avuto il piacere di intervistare la scrittrice Eleonora G...
Per poter affrontare un problema bisogna prima di tutto riconoscerlo. L’ispirazione è nata da questa consapevolezza. Non tutti sono disposti a mettersi in discussione e uscire dalla propria zona di comfort. Una volta che si riconosce di avere un problema bisogna capire quali strade intraprendere per affrontarlo. Forse dovremo intraprendere più strade prima di risolverlo o forse non lo risolveremo mai, in questo caso, cambiando prospettiva, accetteremo che quella che può sembrare una situazione difficile è solo un’opportunità per arricchirci interiormente e apprezzare quello che abbiamo.
Nel romanzo affronto molte sfide emotive che fanno da cornice alla sordità di Nicola. L’accettazione dei propri limiti, l’urlare al mondo che ci si sente deboli e fragili senza vergognarsene, il sentirsi in colpa per non aver fatto abbastanza. Non è facile per un genitore accettare che il proprio figlio sia diverso da come lo immaginava, e non mi riferisco solo alla disabilità. Questo è il messaggio che spero di aver trasmesso senza presunzione, senza insegnamenti ma semplicemente con la condivisione del mio vissuto.
Quando ho scoperto la sordità di Nicola mi sono concentrata su quel senso che mancava cercando in tutti i modi di renderlo completo, intero. Col tempo ho capito che quella “mancanza” era ciò che dava un senso alla nostra vita.
Per un esordiente è un grande traguardo. Esser stata proposta da una scrittrice e critica letteraria come Giulia Ciarapica mi riempie di orgoglio e mi spinge a impegnarmi ancora di più per continuare su questa strada. Spero di arrivare fino in fondo ma anche se mi fermassi qui sarebbe per me un grande risultato.