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“Tear down this wall” il nuovo singolo: l’intervista ai MoTs

  “Tear down this wall” è un brano che nasce dall’idea e dalla speranza di un mondo veramente libero da ogni tipo di muro sia da un punto di...

 

“Tear down this wall” è un brano che nasce dall’idea e dalla speranza di un mondo veramente libero da ogni tipo di muro sia da un punto di vista politico che da un punto di vista interiore. La famosa frase che l’ex presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan ha pronunciato a Berlino ovest nel Giugno del 1987: “Mr Gorbachev tear down this wall” ha ispirato la canzone. Nel testo vengono declamati uno ad uno tutti i luoghi del mondo in cui esistono muri che dividono popoli, e si fa appello a tutte le persone affinché distruggano il muro presente nel profondo del proprio cuore. Come sempre i MoTs cercano di abbinare a ritmi dance e sonorità elettropop testi che riguardano il sociale, cosa che una volta era molto più sentita rispetto ad oggi. Per questo pezzo il duo debutta in lingua inglese, la musica è di Nichel ed il testo di Osea.
 
Ciao! Come inizia il vostro percorso artistico?
Ciao. I MoTs sono nati nel 2019. Entrambi partecipammo al Festival di Rimini nella categoria autori riuscendo ad approdare alla finale con le nostre rispettive canzoni. Durante lo spettacolo al Teatro Galli abbiamo quindi potuto conoscerci ancor prima per le nostre produzioni che come persone. Osea (Andrea Quadrelli) decise di contattare Nichel (Nicholas Belli) perché fu incuriosito dalla sua canzone, Jolly Roger, e perché questa gli aveva fatto venire voglia di creare una collaborazione. A quella canzone abbiamo poi rimesso mano ed è finita nel nostro primo EP. Abbiamo deciso di puntare sull’elettropop perché ci intrigava l’idea che fosse poco diffuso in Italia e in più ci sembrava funzionale agli argomenti di cui volevamo parlare.
 
Da poco è uscito il vostro ultimo singolo “Tear down this wall”. Come è nato?
L’autore del testo è Osea e, come altri nostri brani, anche questo affronta un argomento che riguarda la collettività, qualcosa che fa parte del mondo in cui viviamo. L’idea è stata quella di partire dalla famosa frase di Ronald Reagan pronunciata nel 1987 ed associarla a tutti i muri presenti ancora oggi in varie parti del mondo. Nel testo sono citati tutti questi paesi proprio per ribadire che si tratta di un problema purtroppo attualissimo.
 
Il brano farà parte di un disco?
Si, è il primo singolo uscito per il nostro secondo EP. Siamo ancora in lavorazione sugli altri brani ma prima dell’uscita dell’intero progetto vogliamo anticiparlo con la pubblicazione di alcune delle canzoni più rappresentative.
 
Il singolo è accompagnato dall’uscita del videoclip. Ce ne volete parlare.
A realizzarlo è stato Nichel, abbiamo sfruttato il fatto che sia un grafico e un disegnatore. L’intento era quello di rimanere legati al testo di Osea ma cercando di raccontare una storia parallela. Il video è ambientato in una città fittizia perché fosse chiaro che l’argomento riguarda chiunque nel mondo. La protagonista invece è una ragazza che cerca disperatamente di abbattere il muro senza riuscirci. Il finale vuole dare il messaggio che l’unica soluzione si può trovare nell’unione della collettività e nella musica.
 
Qual è la soddisfazione più grande che avete ottenuto finora?
Sicuramente è stato l’aver vinto il premio della giuria di qualità alla seconda edizione del Festival di Rimini. Ci eravamo ripresentati, dopo il nostro incontro da singoli autori, come MoTs portando il brano “Godersi La Tristezza”. Forse per scaramanzia o per paura di ricevere delusioni, avevamo basse aspettative quindi quando è stato fatto il nostro nome, durante la premiazione, siamo rimasti felicemente storditi. Il resto della tarda serata lo abbiamo passato in giro per le strade di Rimini cercando un luogo dove festeggiare, sempre con il nostro prezioso premio tra le braccia.
 
Qualche novità che volete condividere in anteprima con noi?
Come già anticipato stiamo lavorando alla creazione del nostro secondo EP e, dopo “Tear Down This Wall” abbiamo intenzione di far uscire un altro dei suoi brani in autunno. Dopo di ciò ci piacerebbe iniziare a parlare di live. Dato che il numero delle nostre canzoni sta crescendo sarebbe molto bello poterle cantare in pubblico e poterlo finalmente guardare negli occhi.