“Scoprire” è il nuovo album di Giorgio Mannucci, disponibile in digitale dall’ 11 novembre 2022. Nel disco l'eco di un certo cantautora...
“Scoprire” è il nuovo
album di Giorgio Mannucci, disponibile in digitale dall’ 11 novembre 2022. Nel disco l'eco di un certo
cantautorato italiano (Samuele Bersani, Daniele Silvestri) si fa sentire
insieme alle influenze di artisti internazionali come Sufjan Stevens o Air.Orchestrazioni
e synth eterei fanno da supporto a testi, ora impegnati (Il viaggio, Nelle Tue
Scarpe), ora più leggeri e scanzonati (Bianco, Ardenza Mare). Ballate pop e
melodie orecchiabili prodotte e scritte da Giorgio coadiuvato dai producer Tommaso
Bandecchi, Lorenzo Buzzigoli e lo stesso Ale Bavo.
Giorgio
suona chitarre, basso, piano, synth, arrangia gli archi e canta in questo
disco, che ha visto la partecipazione dei musicisti: Daniele Catalucci
(basso, membro dei Virginiana Miller), Luca Guidi (chitarre), Augustin
Cornejo (chitarre, membro dei Sinedades), Alessio Carnemolla
e Riccardo Cardazzo (batteria), Asita Fathi (viola, violino), Francesca
Del Seppia (violoncello), Fabrizio Balest (contrabbasso), Beppe
Scardino (fiati) e Matteo Scarpettini (percussioni).
Tutti
i testi sono di Giorgio Mannucci a eccezione di “Nelle tue scarpe” scritta con Ale
Bavo e “Il viaggio” scritta con Margherita Tramutoli.
Il
disco è stato registrato in più fasi. Iniziato presso l’Ice Factory di
Livorno da Tommaso Bandecchi e ultimato negli studi GRS di Firenze da Lorenzo
Buzzigoli, che si è occupato pure del mixaggio e del mastering.
Abbiamo intervistato il cantautore livornese per saperne di più sul nuovo disco.
Ciao
Giorgio! Come inizia il tuo percorso artistico?
Partiamo
dalle elementari: facevo parte di una corale. I maestri ci tenevano tanto a
questo loro progetto che ci portarono pure a cantare nel teatro della Regina a
Londra. Da lì credo sia iniziata una certa passione o almeno il primo contatto.
Le
cose si sono fatte serie alle superiori, quando con alcuni compagni di scuola
(tra cui il Maestro Pellegrini, chitarrista degli Zen Circus) formammo gli
Walrus. Uscimmo con l’etichetta Garrincha Dischi (lo Stato Sociale), facemmo un
sacco di concerti in su e in giù per l’Italia pubblicando i primi lavori. Da
questa e molte altre bellissime esperienze (Mandrake e Sinfonico Honolulu su
tutte), è nata la mia passione che mi ha fatto diventare il musicista che sono
oggi.
Come
definiresti la tua musica?
Ci sono melodie pop,
orecchiabili (credo). La scrittura negli anni credo sia maturata (questo me lo
dovete dire voi), influenzato da un maggiore ascolto dei grandi cantautori
della musica italiana (Tenco, Dalla).
Traggo ispirazione dalla
quotidianità. Parto da lì poi cerco di andare altrove.
Da
poco è uscito il tuo nuovo disco “Scoprire”, come mai questo titolo?
È il titolo di un brano
all’interno del disco. Devo essere sincero che ho deciso prima la copertina
dell’album, dopo il titolo. Guardando la copertina del disco (un piccolo
Mannuccino di 6 anni che guarda il mondo con occhi speranzosi) ho subito
pensato che il titolo fosse adatto.
Cosa
rappresenta questo disco per te?
Il
secondo tassello di una carriera musicale molto variegata, ma che negli ultimi
anni sembra un po’ più precisa, e sicuramente più decisa esclusivamente da me.
Qual
è la soddisfazione più grande che hai ottenuto finora?
Finire
a Radio2 in un programma della Dandini con il Sinfonico Honolulu qualche anno
fa. Questa è la prima cosa che mi viene in mente. Ma sicuramente ci sono mille
altri momenti.
Qualche
novità che vuoi condividere in anteprima con noi?
Vi dico che porteremo
questo album insieme a Musiche per film che non
esistono il 6
Gennaio al The Cage di Livorno. Dopo di che dovrebbero arrivare altre date.
Il primo gennaio uscirà
il primo videoclip estratto da “Scoprire” diretto da me…
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