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Medal presenta “Sahara” il nuovo singolo. La nostra intervista

Dal 12 agosto 2022 è disponibile in rotazione radiofonica “Sahara”, il nuovo singolo di MEDAL.  Lo abbiamo intervistato per saperne di più s...


Dal 12 agosto 2022 è disponibile in rotazione radiofonica “Sahara”, il nuovo singolo di MEDAL. 
Lo abbiamo intervistato per saperne di più sul nuovo singolo! Buona lettura
 
Come inizia il tuo percorso artistico?
Inizia appassionandomi alla musica ascoltando tante canzoni in cassetta e radio, prima attraverso mia madre, poi acquistando e scambiando i primi cd in treno e a scuola. Volevo iniziare ad imparare a suonare qualche strumento, ma non ne avevo la possibilità, così alle medie la preside chiamò a casa dicendo se ero disponibile per la sezione sperimentale che prevedeva anche uno strumento musicale come materia aggiuntiva da apprendere, era rimasto solo il piano e accettai subito.
Successivamente cominciai a seguire qualche corso di chitarra e a cantare in una band di amici senza cantante. Divertendoci cominciammo a scrivere, comporre e registrare canzoni ed EP. Iniziammo a lavorare sostenuti da alcune etichette discografiche e a suonare in giro per la Calabria i primi anni, poi ad organizzare i viaggi in tour in giro per tutto lo Stivale, fino ad arrivare in Spagna e Francia nell’ultimo anno di attività. Finita l’esperienza con la band e dopo un periodo di pausa, ho ricominciato a scrivere canzoni sperando di poter aiutare gli altri attraverso essa, come la musica ha sempre aiutato me fin da piccolo. 
 
Da poco è uscito il tuo ultimo singolo “Sahara”. Come è nato?
Il brano è nato da alcune immagini in mente durante una vacanza in Puglia, in parte durante una notte molto calda in cui fui costretto ad uscire fuori casa per respirare un po’ a causa del caldo, ritrovandomi in una veranda in mezzo al verde e a diversi animali, sotto un cielo aperto e meraviglioso, l’altra parte il 10 agosto in una lunga giornata a mare, tra feste in spiaggia e famiglie che organizzavano la notte di San Lorenzo. È un brano che rappresenta il contrasto tra gli impegni e la spensieratezza estiva, che ricorda di circondarsi delle persone giuste con le quali si può superare tutto e dare valore alle piccole cose. Una piccola oasi felice in mezzo al Sahara dei nostri tempi, dove la solitudine a volte può essere contagiosa.


Due aggettivi per descrivere il singolo.
Fresco e spensierato.
 
Cosa ne pensi della scena musicale attuale? Cosa salveresti e cosa cambieresti?
È lo specchio della società odierna, come lo è sempre stata la musica. Se pensiamo ai principali periodi storici e ai suoi generi musicali diffusi, dal cantautorato italiano, al punk, l’emo, etc.
Sono cambiate le attenzioni attorno alla musica da parte degli ascoltatori in un certo senso, il modo in cui viene distribuito o esce da una camera per arrivare su grandi palchi, ma gli artisti restano comunque sempre i sognatori che hanno bisogno di esprimersi, che siano cantanti, musicisti o cantautori, ovviamente nel loro stile e nelle forme da loro preferite.
Salverei la possibilità che danno oggi le piattaforme di fare emergere artisti che obiettivamente piacciono al pubblico e vengono ascoltati, un po’ come “votati dalla folla a suon di streams” una volta in percentuale molto più difficile non potendo molti accedere ad alcuni canali preferenziali, non informatizzati. Certo, qui potremmo entrare nel mondo del mercato nero degli ascolti e tanto altro, ma credo che sia il periodo “più democratico” per la musica, nonostante anche qui sicuramente ci saranno “vie preferenziali” per alcuni artisti.
Cambierei l’utilizzo che se ne fa oggi della musica, un po’ troppo “usa e getta” veloce, non consumato, ma utilizzato. Una volta si consumavano i dischi, si scambiavano e si ascoltavano tutti i brani di un album, anche se 20, fino a quando non si conoscevano tutti i pezzi o i testi a memoria e non funzionava più il supporto fisico, per inserirlo nella propria collezione. Ora si ha quasi paura di fare un brano oltre i 2:30 min per non essere “skippato”.
 
Come vivi il rapporto con i Social Network. Pensi che la visibilità che offrono, al giorno d’oggi, questi mezzi di comunicazione sia più un bene o un male per la scena musicale?
Credo che poter restare sempre in contatto con i propri fan sia molto bello, cosa che un tempo era quasi vietata al pubblico, su questo credo sia un bene, si conoscono meglio anche le storie e le persone che si celano dietro ad alcuni artisti che spesso non si conoscono come persone. Permettono inoltre di raggiungere chi un tempo si riusciva a conoscere solo attraverso determinati contatti o spostamenti (almeno per gli artisti di nicchia). Come ogni cosa, penso siano gli eccessi a far male, mi dà fastidio per esempio l’utilizzo dei social come costante reportage della vita privata, comprese le riprese di figli e momenti di vita personale e privati che credo si possano tranquillamente evitare in molti casi.
 
Qual è la soddisfazione più grande che hai ottenuto finora?
Beh, essere chiamati a suonare in giro per l’Italia per 3 tour consecutivi, fino a suonare anche in Spagna e Francia. Vedere gente chiedermi un autografo e vedere i propri fan cantare le tue canzoni, credo siano delle grandissime soddisfazioni, considerato che sono partito davvero dal nulla e senza un euro, andando avanti con tanta passione e costanza, contro anche la maggior parte degli scettici (che purtroppo esistono in ogni ambito e ci saranno sempre).
 
Qualche novità che vuoi condividere in anteprima con noi?
Mi piacerebbe fare uscire un EP nel 2023, il materiale c’è e mancano le finalizzazioni dei brani diciamo, ma vorrei prima fare arrivare altre parti di me al pubblico e farmi conoscere non solo come cantautore, ma soprattutto come persona, attraverso altri singoli, uno quasi certamente in uscita prima della fine del 2022.