Con “Ricordi”, Punto Cieco disegna un paesaggio sonoro che ha il sapore dei pomeriggi d’infanzia, delle stanze lasciate troppo in fretta, de...
Con “Ricordi”, Punto Cieco disegna un paesaggio sonoro che
ha il sapore dei pomeriggi d’infanzia, delle stanze lasciate troppo in fretta,
dei silenzi che seguono una partenza. La sua voce si muove tra arrangiamenti
minimali, lasciando spazio all’emozione, come se ogni verso fosse un passo in
bilico tra ciò che è stato e ciò che verrà. Il testo è semplice e diretto, ma
colpisce per l’autenticità con cui riesce a raccontare una paura universale:
quella di cambiare. Eppure, mentre le strofe si susseguono, il brano evolve, e
dal timore nasce un’energia nuova, un’affermazione silenziosa che il futuro può
essere un luogo buono. “Ricordi” è un invito gentile a non temere il tempo che
passa.
Nasce da un’idea di mettere in videoclip i miei ricordi, registrati tutti in VHS. Per il video mi sono rivolto a Daniele Fugarese, che si è impegnato a trovare e montare le giuste clip.
Molto. Fortunatamente non ho cambiato la mia personalità ed i miei principi.
Penso semplicemente che ci sia una disattenzione generale verso l’emotività, che sicuramente può influire anche sui ricordi.
Per me ed altre persone che conosco lo è, perciò può sempre esserlo. Se non lo è non penso derivi da un insuccesso del presente, ma semplicemente da una forma artistica che non è detto arrivi a tutti.
Non c’è. Ogni parte della mia vita ha dei bei momenti memorabili.