Abbiamo avuto il piacere di intervistare lo scrittore Alessandro Pugi, che in questa piacevole chiacchierata ci racconterà del suo nuovo r...
Abbiamo avuto il piacere di intervistare lo scrittore Alessandro Pugi, che in questa piacevole chiacchierata ci racconterà del suo nuovo romanzo Le parole del cuore.
Casualmente, dopo un incidente in moto, dovendomi fermare per un mese, ho iniziato a buttare giù la prima idea, un romanzo fantasy poi pubblicato con il titolo “The Spanners”. Da quel momento non mi sono più fermato.
Di solito la notte. È il momento in cui l’ispirazione è più forte. A volte però succede quando il richiamo è forte e i personaggi appaiono senza preavviso, in quel caso mollo quello che stavo facendo e scrivo.
“Le parole del cuore” è un romanzo istrionico sotto molti punti di vista. Ha bisogno di attenzioni, approvazioni e sostegno da parte dei lettori. Trae spunto da un fatto tragico: la morte di un giovane ragazzo di diciassette anni, Daniele Cecchini. Mi sono chiesto che cosa rappresentasse il dolore in una situazione del genere, quanto potesse pesare sulle vite di chi resta, dei genitori. Il romanzo si dipana attraverso vicende quotidiane, sulla realtà odierna, sulla vita social che spesso sostituisce gli affetti in presenza, la condivisione materiale, l’empatia visiva e mentale che dovrebbe caratterizzare l’essere umano e non una faccina in un telefono o un messaggio wthpz. Condividere il dolore di una perdita è fondamentale; è come un salvagente lanciato a chi sta tentando di non annegare.
No, forse avrei tolto qualcosa. Mi sono reso conto di quanto fosse commovente e generasse nei lettori sentimenti contrastanti a tal punto da dover piangere a ogni capitolo. Ma ormai è uscito così e forse è proprio questa la sua forza e la sua bellezza.
Spero che “Le parole del cuore” possa far parte della vostra libreria personale e che la storia di Matteo, Jack e Lorenzo rimanga impressa nella vostra memoria per lungo tempo. Grazie